martedì 19 aprile 2005

la prima corsa


Maratona di Torino
Pronti, partenza… via!
I più freddolosi lanciano gl’ultimi vestiari "ANTIFREDDO" allo sparo della pistola.
La temperatura è bassa, troppo bassa per fare un record, dice il telecronista.
Temperatura troppo bassa per riscaldare velocemente i muscoli. ... Prima discesa e prima salita. Sento che oggi non va. Ho i polpacci contratti…ma la strada è lunga quindi cerco di prendere il mio ritmo di corsa. Marco lo vedo in forma e stenta a stare al mio passo troppo lento… non c’è problema, alla seconda salita, lui prende il largo, ed è giusto così.
C’è qualcuno che supero e + di qualcuno che mi supera. Cerco di rimanere concentrata sui miei passi. I polpacci mi fanno male, sento dei principi di crampi, la scorsa sera ho fatto la penultima partita di basket, credo stia incidendo su questa mia seconda prova podistica. Non importa continuo, la mia meta sono i 21 km. Ho freddo.
La pioggerellina non è il vero problema, a differenza del vento ghiacciato che proviene dai monti innevati(si?!? ieri a nevicato a basse quote anche se è aprile).
Bevo un po’ di integratori anche se non ho sete. Sono al 12 km. La scorsa settimana ho fatto la “Vivicittà”, 12 km in 1h e 10m è stata una prima grande meta, oggi sono un po’ più lenta 1h e 20m.
La gente, che si posiziona ai bordi del percorso, incita in modo timido ma caloroso. Alcuni ragazzini vogliono darti il “cinque”.
In alcuni paesini c’è la banda, musica in stereo, parate di gente in costume, striscione di benvenuto firmati dalla Borgata. Sono a Beinasco (14° km circa), le miei gambe iniziano a cedere ma la mia testa non molla. Ho male alle gambe ma sino a che non vedo il numero 21 e il tappettino azzurro che rileva il mio cip, io non mollo.
Mentalmente è il pezzo più duro, cerco di rimanere concentrata anche se a volte cammino e cerco di sciogliere i muscoli. Succede qualcosa d’inaspettato, di emotivamente FORTE. Io sono ko ma la gente è li e sta applaudendo, incitando. Sta incitando me che non sono una podista, che è da poco più di 4 settimane che corro. Quei 2 km volano veloci, veloci. Non so a quanto sto andando, ma sicuramente sono sopra i 6, ma la sensazione che ho, è di andare velocissima. Questi duemila metri sono volati sotto le mie scarpe. Il sudore freddo sulla pelle, i polpacci contratti, le mani rigide non li sento più, eppure fino ad un attimo fa cercavo di rimanere concentrata pur di non mollare. Ed invece ora corro a ritmo del battito di mani della gente. Leggo un cartello, sono a Rivalta. Stacco lo sguardo dall’asfalto e guardo avanti a me… non ci posso crede!!!
Un’altra salita, ma questa a differenza delle altre, è lunga e costantemente ripida. Inizio a percorrerla con una grossa insipirazione ed espirazione.
Stop!
Le gambe hanno deciso che non si può più correre.
Non importa, io vedo in lontananza il traguardo dei 21km.
Vedo l’arco blu. Tento di riprendere il passo, ad occhio e croce manca 1km,..nulla non ce la faccio.
Do un’occhiata al cronometro. Sono gia passate le due ore!!!(ieri avevo prestabilito che 21 km li dovevo fare in 2h). Chi se ne frega!
Cerco di tenere il tempo più basso possibile, ricomincio a correre.
Nella mia testa continuo a ripetere: "Fino in fondo. Fino ad oltrepassare il tappettino blu."
2h 18m 46s …il mio cronometro segna 2h 18m 46s.
Lo blocco e sono la persona più felice del mondo.
Ho freddo, sono stanca, ho le gambe contratte ma sto salendo sul pulman, che mi riporterà al traguardo, con grande orgoglio, con una soddisfazione immensa. Sul pulman altri atleti con il volto sudato ma con un bellissimo sorriso. Sono a Torino Expo, all’arrivo. Sono eccitata, emozionata e non vedo l’ora di raccontare la mia impresa a qualcuno. Sono felice di abbracciare i genitori di Marco anche se vorrei voluto abbracciare i miei.