lunedì 14 novembre 2005

nyc marathon new york maratona

Ad una settimana di distanza, la stanchezza se ne è andata, le gambe hanno ripreso la loro normale funzione. Il ginocchio tutto sommato è sopravvissuto allo sforzo. …ma la mia testa e il mio cuore non si sono ancora ripresi.
Penso e ripenso alle salite del queens, ai ponti, alla partenza sul Verrazzano, alla gente che mi offriva banane e caramelle, alla voglia di mollare al 20° miglio, alla confusione che avevo in testa nel convertire le miglia in chilometri, al momento in cui mi sono tolta il tutore perché il ginocchio stava gonfiando e mi pulsava, ad alcune scene di SPIRITO SPORTIVO successi in quei 42 km.
Mi ricordo benissimo la sensazione di quel foglio di stagnola... in quel momento quell'involucro scaldava più di una coperta di pile e poi quella medaglia enorme che era appesa al mio collo...me la sarei inchiodare al petto.

Al traguardo avrei voluto vedere i miei genitori, i miei amici e Marco..., sarà scontato, ma in qualche modo c'erano. (Vi ho pensati TUTTI!). Grazie ai genitori di marco che, con il fantastico cartello d'incoraggiamento gli ultimi 800m sono stati ancora più LACRIMOSI.
Tutto questo mi emoziona ancora. A volte mi guardo nelle foto  ...ma che faccia avevo?
Le braccia alzate al cielo e quell’urlo uscito dal profondo. Un urlo cresciuto in 8 mesi di allenamenti. Un urlo uscito per la paura di mollare a causa di questo stupido ginocchio, per la paura di non oltrepassare quella linea tanto attesa. Un urlo che gia il giorno prima voleva uscire per l’emozione di essere li con altre 37 mila persone in mezzo ai grattacieli per la friendship run.   Alla sera, stesa sul letto, dolorante per un ginocchio formato PANETTONE NATALIZIO, continuavo a sentire la voce della gente. Fino al 20° miglio la gente urlava "You can do it!", arrivata a Central Park "YOU DID IT" ed è vero! Gli ultimi chilometri in Central Park non senti più nulla. Si certo le gambe non reagiscono più come vorresti, i movimenti del corpo non sono fluidi, ma nella mente hai il piede sul tappettino che rileva il tuo tempo e il dito indice sul cronometro, e tutto quello che fai è trattenere l'emozione ancore per qualche centinaio di metri. Il 6 novembre ho fatto la mia prima grande impresa… e la seconda dove andrò a farla? LONDRA? ROMA? Prima di tutto …domani risonanza al ginocchio per capire in che condizioni è.

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